Una bolla di papa Innocenzo III del 1139, confermava l’esistenza di una chiesa dedicata a San Giorgio certamente di origine greca sita nell’omonima contrada nel territorio di San Nicola Arcella.
Vi mostro ciò che è rimasto di questo splendido insediamento cenobita che fino a pochi giorni fa (mi dicono i pastori incontrati per la ripida strada di montagna tramite cui si raggiunge il sito abbandonato e sede di antenne-ripetitori) presentava ancora la volta e le icone dipinte su pietra che ora è crollata in seguito al forte vento abbattutosi nella zona.
Questo posto era abitato da monaci che seguivano l'esempio di S. Antonio che, per vivificare lo spirito con la preghiera e per soffocare gli istinti e le passioni del corpo si era ritirato a vita solitaria in Egitto.
Tali eremiti, difatti, vivevano in grotte naturali o in piccoli ricoveri costruiti nei boschi, dediti all’ascetismo e alla macerazione del corpo, lontani dal consorzio umano si nutrivano di frutti della natura, si coprivano con pelli di animali sopportando in letizia ogni privazione ed i rigori del freddo per la cristificazione. Stile di vita tuttora presente nell'Ortodossia e mai abbandonato.
Queste zone erano idonee alla vita solitaria dei monaci per le numerose grotte presenti e per la natura aspra e selvaggia che favoriva la solitudine e la meditazione. I panorami sul mare che riporto sono mozzafiato e favoriscono la contemplazione.
Allego le foto di un fonte battesimale adiacente alla chiesetta: provo veramente dolore, da ortodosso, a vedere come è ridotto.
Qui ho pregato per tutti i miei fratelli nella Fede, per i miei amici e conoscenti e per tutti i miei nemici che ringrazio sempre.
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